Seminario Tempo

10 variazioni sul tema

Armunia nell’arco di un biennio propone un ciclo di seminari coordinati da Claudio Morganti, tesi a promuovere processi culturali che ridisegnino il rapporto tra scena e platea, fra tradizione e contemporaneità. Incontri di approfondimento che investano altri comparti della cultura e che accendano interessi, passioni e curiosità intellettuali.

È tempo di mettersi in ascolto. È tempo di fare silenzio dentro di sé. È tempo di essere mobili e leggeri, di alleggerirsi per mettersi in cammino. È tempo di convivere con le macerie e l’orrore, per trovare un senso…
(da “Per un teatro clandestino di A. Neiwiller)

Esiste un’antica favola che parla del tempo: dapprima fu l’era di Cronos. In quell’epoca gli uomini vivevano esistenze di incalcolabile durata, poiché non percepivano lo scorrere del tempo. Poi accadde un’immane catastrofe: l’asse terrestre si inclinò di 23 gradi ed il pianeta iniziò a girare su sé stesso. La Terra precipitò nell’era di Kronos. Il rapido alternarsi di giorno e notte determinò il dominio della morte sulla terra. Tutti gli uomini morirono, ma un neonato si salvò. Il pianto di un neonato in un mondo di macerie, proprio come Beckett, da qualche parte nei suoi scritti, ebbe modo di dire. Un neonato vivo che portava dentro di sé il ricordo indicibile di quel tempo perduto per sempre. Quel tempo inenarrabile, il tempo dell’eternità, di tutto ciò che non si può dire. Nasce dunque in quel neonato, il sentimento dell’arte. Qualcosa che spinge gli uomini a voler dire ciò che fu e che non si può più dire. È l’era perduta di Cronos, ciò che l’arte vuole evocare. L’arte non si rassegna. Ma quanto tempo ancora ci resta?
Claudio Morganti, Fabio Masi, Angela Fumarola

L’atto del teatro nasce con un respiro, un respiro vitale che si contrappone al silenzio invadente della morte, un respiro che è come un ansito, un ansito che è come il respiro di un bambino appena nato. (Julian Beck)

TEMPO/Gli intendimenti
La parola (e dunque il concetto) che sottende e lega i cicli di incontri è TEMPO. Come si rapportano artisti, intellettuali e filosofi con il concetto di Tempo? Cos’è il tempo per un antropologo, un danzatore, un musicista o un filosofo? Si darà corso ad una serie di incontri, dieci, per la precisione, nell’arco di due stagioni: cinque incontri nel 2015-16 e cinque nel 2016-17. Ciascun incontro sarà di due giornate di laboratorio distensivo (un sabato e una domenica), dove i relatori-conduttori, rifletteranno su “Tempo” dai punti d’osservazione delle loro rispettive discipline. Il gruppo dei partecipanti agli incontri sarà da considerarsi parte attiva, nell’ascolto, nel dialogo, nella riflessione e nelle eventuali verifiche pratiche che i conduttori vorranno mettere in atto. Saremmo poi davvero felici se questi dieci incontri potessero (oltre al loro intrinseco valore) distillare un gruppo di studio, che, incrociando teoria e pratica, volesse continuare ad incontrare maestri e dedicarsi all’apprendimento delle arti sceniche. Un percorso di apprendimento dell’arte scenica non può avere limiti di “tempo”, poiché, come suggeriva Mejerchol’d, dovrebbe attraversare tutti i saperi lungo l’arco di un’intera esistenza. Claudio Morganti

TEMPO/Gli incontri

  • Primo Seminario 31 ottobre-1 novembre 2015: Attilio Scarpellini (critico teatrale e scrittore)
  • Secondo seminario 9-10 gennaio 2016: Ares Tavolazzi e Silvia Pasello (musicista compositore/attrice)
  • Terzo seminario 13-14 febbraio 2016: Alfonso Maurizio Iacono (filosofo)
  • Quarto seminario 19-20 marzo 2016: Marta Bevilacqua (danzatrice)
  • Quinto seminario 23-24 aprile 2016: Claudio Morganti (attore regista)

Si ringrazia il LGSAS – LIBERO GRUPPO DI STUDIO D’ARTI SCENICHE.

Le prossime cinque variazioni avranno inizio a partire dall'autunno 2016.

Azioni sul documento

ultima modifica 2016-05-11T17:40:00+01:00
Questa pagina ti è stata utile?