Il nuovo blog di Lavanderia a Vapore è un collettore di traiettorie tematiche in costante aggiornamento, che parte dalla documentazione delle pratiche artistiche
È online il nuovo blog di Lavanderia a Vapore, con un design completamente rinnovato e una struttura aggiornata. Nel trasformare il blog in uno spazio di pensiero, abbiamo considerato la predominanza del ragionamento di tipo logico e verbale nella cultura occidentale: un processo che tradizionalmente viene associato a memoria, attenzione, riflessione ed elaborazione. Muovendo dalla documentazione delle pratiche artistiche, il blog agisce come un archivio speciale che adotta un approccio fluido all’organizzazione della conoscenza, introducendo manifesti editoriali temporanei.
I manifesti editoriali fungono da filtri di lettura del blog, con aggiornamenti mensili, e propongono una chiave di accesso diversa dei contenuti.
Il nuovo blog cambia in accordo all’evolversi di suggestioni e incontri. Non un contenitore statico quindi, ma un collettore di traiettorie tematiche che si incrociano nel “Manifesto“, un editoriale in costante evoluzione che, nell’ultimo aggiornamento, ci parla di relazione con l’altro e con l’ignoto, verso la formazione di un corpo collettivo.
Gli articoli più recenti propongono resoconti non convenzionali – in forma di disegni, collage, fotografie, screenshot, brevi testi – delle ultime residenze ospitate dalla Lavanderia a Vapore: Wow Wide Web di Michela Depetris, AI Love, Ghost and Uncanney Valleys <3 di Mara Oscar Cassiani, Tabula Rasa di Doriana Crema e la residenza trampolino Los Faunos.
L’ultimo aggiornamento del blog include anche un form per creare 7 amuleti scaccia incuria, a partire da frammenti notturni che fondono parole, sensazioni, memorie, riflessioni di alcuni dei partecipanti alla Evening School on Care, tenutasi alla Lavanderia a Vapore a novembre 2023. Cosa rimane di questa immersione sensuale? Rimane l’affermazione della cura come pratica da agire quotidianamente, ma cosa facciamo per non cadere nell’incuria? Quali sono le parole che tengono viva la cura?