Dal 10 al 20 settembre, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino accoglie in residenza l’artista norvegese Mia Habib nell’ambito del progetto internazionale Italy-Norway Dance Residencies, coordinato e sostenuto da NID Platform, MiC, PAHN_Performing Arts Hub Norway, Istituto Italiano di Cultura di Oslo e Reale Ambasciata di Norvegia a Roma.
L’iniziativa promuove scambi di residenze tra artisti italiani e norvegesi nel campo della danza, con l’obiettivo di favorire la collaborazione artistica tra i due Paesi, sviluppare modelli di residenza a lungo termine per le rispettive comunità, e favorire il dialogo tra le due scene coreografiche, incentivando la creazione di reti professionali e promuovendo collaborazioni future.
In questo contesto, la coreografa e danzatrice Mia Habib porta avanti all’Arboreto una ricerca sulle grotte come rifugio, spazio di comunità e luogo di rituali magici. Il punto di partenza del suo nuovo lavoro che si intitola Psychedelic Cave è stato infatti l’incontro con le pitture rupestri preistoriche delle grotte di Solsemhula, Skåren-Monsenhula, Refsvikhula, Chauvet, Lascaux, Niaux, Altamira e Fumane. È qui, nell’oscurità, tra segni, pietra e terra, che l’opera ha trovato il suo linguaggio.
Questo viaggio attraverso le grotte è stato condiviso sul palcoscenico con le performer Natanya Kjølås, Nina Wollny, Anja Müller e Laura Spottag Fog, con la light designer Ingeborg Olerud e con la compositrice e ricercatrice elettroacustica Giulia Vismara. Durante il processo, l’archeologo Hein Bjerck ha contribuito alla creazione con le sue conoscenze. Lungo il percorso, le artiste hanno incontrato anche altre forme del passato, tra cui il Rombo di Tuv, antico strumento musicale rituale dell’età della pietra, e la Venere di Willendorf.
Durante la residenza creativa all’Arboreto, l’artista potrà confrontarsi con esperti e studiosi in materia di grotte e caverne e visiterà le grotte di Onferno (RN) e Re Tiberio (RA) e le Grotte di Fumane (VR) per approfondire le tematiche ce sorreggono il lavoro.
Sarà possibile assistere a una prova aperta che mostrerà il lavoro in progress verso lo spettacolo venerdì 19 settembre presso il Teatro Dimora di Mondaino. Alle 18.30 ci sarà un piccolo aperitivo offerto; poi, alle 19.30, la prova aperta e a seguire, Il pane quotidiano, un dialogo informale tra spettatori e artisti con la guida di Francesca Giuliani e la partecipazione di Chiara Zen, PhD in Scienze Preistoriche e Antropologiche presso l’Università di Ferrara e Beatrice Biguzzi, dell’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Romagna.
Mia Habib è una danzatrice e coreografa di Oslo. Con la sua compagnia Mia Habib Productions, il suo lavoro è stato presentato in oltre 30 paesi. Habib è interessata a lavori che parlano delle preoccupazioni del nostro tempo in spazi diversi, anche non convenzionalmente teatrali. Spazi intesi come corpi, ambienti fisici, contesti, comunità e persone. Il suo lavoro spazia da un’installazione di specchi che tematizza il confine tra Stati Uniti e Messico, a un assolo sulle montagne dell’Iraq, fino a una grande opera corale per 68 persone su un palcoscenico d’opera. Nel 2023 ha realizzato un lavoro su commissione per Dance Well in Italia, presentato al festival B.Motion, lavorando con danzatori affetti dal morbo di Parkinson.
I vari formati si spostano dallo spazio pubblico alle case private, dal palcoscenico alle diverse comunità del mondo. Il suo lavoro tocca spesso il potere dell’incontro e del riunirsi, del cambiamento attraverso l’incontro con gli altri. Entrare insieme nell’ignoto. Parlare attraverso confini invisibili.
Ora Mia Habib apre la porta della grotta. Uno spazio che porta l’oscurità come luogo di incontro e trasformazione.